Dal Cimitero napoleonico di Fontechiari, unico in Italia, al Castello longobardo di Vicalvi in un percorso di conoscenza e di valorizzazione proposto dal FAI
Turisti dalla capitale, dal Lazio ma anche da altre parti d’Italia. Oltre mille le presenze registrate per le “Giornate di Primavera” del 26 e 27 marzo, organizzate dal Fai a Fontechiari, nel frusinate, per la visita al Cimitero napoleonico a pianta circolare con botole nella parte centrale, dove venivano gettati i cadaveri, esempio unico in Italia di manufatto ottocentesco realizzato seguendo le disposizioni dell'Editto di S. Cloud, che prevedeva la sepoltura dei defunti fuori del centro cittadino. Aperte per l’occasione anche altre bellezze del centro ciociaro, tra cui il Romitorio di Sant’Onofrio del X secolo, realizzato in una grotta rupestre con un altare affrescato del XVII secolo, oggi di proprietà privata, nel quale, si dice, si recò più volte a pregare San Francesco d’Assisi, per tre anni presente nel vicino Convento di Vicalvi, anch’esso aperto al pubblico per le “Giornate Fai di Primavera”, così come il Castello longobardo che domina la Valle di Comino, con la sua inconfondibile croce rossa dipinta dalle truppe tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale e la sua imponente struttura. Considerevole anche il numero di visitatori ad Anagni e ad Atina. Tutte proposte di elevato valore storico ed artistico, che hanno attirato l’interesse e la curiosità anche degli stessi frusinati. Per molti una scoperta piacevole, la consapevolezza di un patrimonio inestimabile, poco conosciuto e valorizzato, ma anche non abbastanza tutelato. Un’occasione, dunque, di conoscenza e di crescita culturale. Un momento per incentivare l’interesse generale nei confronti dell’ambiente e dei beni monumentali ed artistici del nostro Paese; obiettivo perseguito dal Fondo Ambiente Italiano, giunto con successo alla 19esima edizione delle “Giornate di Primavera”.