Pubblichiamo il comunicato relativo all'incontro tenuto dal Prof. Massimo Cardillo, storico e critico cinematografico
“Mi ritrovai in una sala oscura”. Il fantastico viaggio di Dante nei gironi pellicolari. Il lettore può stare tranquillo: non si tratta dell’involontario errore di stampa nella citazione dall’opera del Sommo Poeta, ma dell’originale titolo della conferenza che si terrà venerdì 7 febbraio, alle ore 16, presso la Biblioteca Comunale “Pietro Malatesta” di Cassino. Ad accompagnare nel “folle volo” nei gironi di celluloide tutti coloro che avranno il piacere di intervenire, ci sarà il Prof. Massimo Cardillo, storico e critico cinematografico, che ha accettato volentieri l’invito del Presidente dell’Archeoclub d’Italia (sede Latium Novum – Cassino), l’architetto Giuseppe Picano, a illustrare e commentare in una singolare conferenza/lezione citazioni cinematografiche e brani tratti da film ispirati alla Divina Commedia o alla vita del “ghibellin fuggiasco”. L’appuntamento si annuncia interessante e significativo non soltanto perché è stato proposto lo scorso anno, oltre che dalla Società Dante Alighieri di Roma, anche dall’Istituto Italiano di Cultura a Londra, ma anche perché in parte si fonda su una “ricognizione”, per così dire, di alcuni dei personaggi illustri del nostro territorio, fra i quali Cardillo citerà nel corso del suo intervento: il musicista frusinate Daniele Paris (che ha firmato colonne sonore di opere di registi famosi, tra i quali Liliana Cavani), autore delle musiche della “Vita di Dante” di Vittorio Cottafavi realizzata per la TV nel 1965 con uno strepitoso Giorgio Albertazzi sullo sfondo di un contesto storico in cui si cita la Anagni di Bonifacio VIII, e il grande scenografo sorano Antonio Valente, che ha lavorato per il film “Il Re d’Inghilterra non paga” (1941) di Gioacchino Forzano, e che occupa un posto di primo piano a livello mondiale per le sue riflessioni e per le sue realizzazioni destinate al cinema e alla scena teatrale. Raffinate, e in qualche caso rare e preziose, le scelte di Cardillo, che non ha trascurato, come di consueto, anche la produzione del periodo del muto: “Inferno” (1911) di Adolfo Padovan e Francesco Bertolini; “Maciste all’Inferno” (1926) di Guido Brignone; “Drums of Love” (1928) di D. W. Griffith (in italiano “La legge dell’amore”, ispirato alla storia di Paolo e Francesca, che – fatto assai curioso – presenta un lieto fine che salva la vita e la passione dei due protagonisti); “Pia de’ Tolomei” (1941) di Erodo Pratelli; “Il Conte Ugolino” (1949) di Riccardo Freda; “Paolo e Francesca” (1949) di Raffaello Matarazzo; il lavoro sperimentale di Peter Greenaway “The Inferno” (1991). Inoltre, va sottolineato che l’appuntamento cassinate, rispetto ai precedenti, contemplerà la presentazione di nuovi spezzoni da altre due rarità pellicolari di argomento dantesco: “Dante’s Inferno” di Harry Lachman (1935) con Spencer Tracy e Claire Trevor, e “The Dante Quartet” di Stan Brakhage (1987), in cui ogni fotogramma della pellicola è stato dipinto a mano e poi fotografato a 35 mm. Una maniera nuova e diversa, dunque, di avvicinarsi - senza rinnegare la “diritta via” degli studi più tradizionali - alla figura e all’opera del Padre della Lingua Italiana, e una ghiotta occasione per conoscere aspetti e problemi poco noti e frequentati della storia del cinema, in cui figurano anche illustri artisti ciociari di nascita ma di fama internazionali che meriterebbero maggiore attenzione (come Cardillo sostiene da anni) all’interno di un recupero e di una “istituzionalizzazione” delle radici culturali della nostra provincia.