SGURGOLA - 'NO ECOMAFIA TOUR' DI LEGAMBIENTE LAZIO

La campagna di educazione alla legalità e alla sicurezza ambientale fa tappa nella Valle del Sacco


Aziende agricole decimate. Un’economia repentinamente cambiata per molte famiglie, ancora oggi sottoposte all’indagine epidemiologica, disposta dalla Asl per accertare l’eventuale contaminazione da betaesaclorocicloesano delle popolazioni che vivono a ridosso del fiume Sacco. A cinque anni dall’emergenza Valle del Sacco, questa la situazione nei diversi comuni interessati dall’inquinamento delle acque del fiume, che attraversa le province di Frosinone e di Roma. Qualcosa, però, si muove sul fronte giudiziario. A fine giungo, infatti, dovrebbe aprirsi il processo per l’avvelenamento della Valle. Da qui l’appello lanciato da Legambiente Lazio a non abbassare la guardia, a vigilare affinché venga fatta giustizia e riaffermato il diritto alla legalità ambientale. Questo il messaggio che il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, ha voluto diffondere in occasione del quarto appuntamento regionale del “No Ecomafia Tour”, giunto a Sgurgola, nel frusinate, per parlare di dati poco lusinghieri per il Lazio in materia di illegalità nel campo dei rifiuti, dell’edilizia e dell’ambiente in generale, essendosi posizionato al secondo posto nella classifica nazionale del 2010 con circa 3.500 infrazioni, quasi dieci al giorno. A Sgurgola è stata ribadita la necessità di un impegno condiviso per la tutela del territorio e della nascita di una “eco-cittadinanza” attiva, che non abbia timore di denunciare illeciti e situazioni poco chiare. Inevitabile il riferimento, nel corso dell’incontro, alla triste vicenda della Valle del Sacco e alle trasformazioni che ha comportato, ma anche al progetto dell’inceneritore di car-fluff presso lo stabilimento Marangoni di Anagni, considerato da Legambiente un ulteriore appesantimento dell’impatto ambientale che su quel territorio ha l’area industriale. Un giudizio condiviso, a quanto pare, dalla Conferenza dei servizi che, a Roma, ha negato l’autorizzazione alla ditta, votando no al progetto dell’inceneritore. 


La redazione (2010-06-12 23:03:23)