Una mostra ed una tavola rotonda organizzata dall'Associazione Cine@rte e dall'Assessorato alla Cultura del comune capoluogo
Abiti ed oggetti di scena, documenti originali ed altro materiale, tutti appartenuti a Stanley Kubrick, donati dal regista al suo fidato collaboratore Emilio D’Alessandro ed esposti a Frosinone, presso la Villa Comunale, nella mostra “Stanley Kubrick. Nessun sogno è solo un sogno”, dedicata al grande cineasta americano, al contributo che egli ha dato al cinema con le sue pellicole divenute presto modelli per registi di tutto il mondo. Film pensati come “un'intensa esperienza soggettiva, capace di raggiungere lo spettatore a un livello di coscienza più profondo, proprio come fa la musica”, come ebbe a dire lo stesso Kubrick in un’intervista; opere che mettono in luce l’aspetto ferino dell’uomo, preda delle sue pulsioni primordiali accentuate e rese incontrollabili dall'evoluzione. Una tematica ricorrente nell’opera di Kubrick, un filo conduttore che lega idealmente tra loro “2001: Odissea nello spazio”, con la brutalità da poco intuita e messa in atto dal primate, ad “Arancia Meccanica”, con la violenza spietata e gratuita dei protagonisti della storia; rapporto tra le due pellicole evidenziato nel corso della tavola rotonda dai docenti del Centro Sperimentale di Cinematografia. Incontro che ha concluso la settimana della mostra, organizzata dall’associazione culturale Cine@rte, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della città di Frosinone, intenzionato a far seguire all’evento tanti altri appuntamenti dedicati al cinema ed ai suoi grandi protagonisti.