FROSINONE - NUOVE INIZIATIVE IN VISTA PER SALVARE LE TERME ROMANE

Presto la Consulta delle Associazioni invierà un dossier alle autorità competenti per fare luce sulla vicenda

Un lungo e dettagliato dossier quello che la Consulta delle Associazioni e le realtà associative di Frosinone si apprestano a definire, per fare luce sulla vicenda delle terme romane del III- IV secolo d.C. riaffiorate nell’area adiacente alla Villa Comunale del capoluogo e sui mancati provvedimenti tesi alla tutela dei beni riemersi. Una documentazione che nei prossimi giorni verrà inviata alla Procura, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al Comando della Guardia di Finanza, come ha annunciato ai nostri microfoni il presidente della Consulta, Francesco Notarcola, a margine di un nuovo incontro informativo sulla vicenda. Iniziativa che fa seguito alla petizione e all’approvazione all’unanimità della proposta di delibera presentata dalle associazioni nella seduta comunale dello scorso 14 settembre, contenente in primis la richiesta di avviare tutte le iniziative necessarie a salvaguardare l’intera area archeologica con l’apposizione di vincoli diretti ed indiretti, la realizzazione di un’area museale ed il recupero dei beni rinvenuti nel corso degli anni, ritenuti di rilevante valore archeologico e storico dalla funzionaria della Soprintendenza, incaricata di analizzarli. Pareri che stonano con i ritardi della stessa Soprintendenza e del Comune di Frosinone per l’imposizione del vincolo archeologico sull'area delle Terme romane. Ritardi e silenzi ambigui e sospetti, denunciati dalla Consulta che teme una nuova stagione di speculazione edilizia a scapito del patrimonio archeologico della città, come accaduto già in passato per l’anfiteatro romano e per una parte dell’impianto termale su cui è stato edificato uno stabile. Prospettiva ritenuta inammissibile, lesiva dell’interesse collettivo di una città che negli anni non è mai riuscita a difendere il proprio passato e che ora vuole, finalmente, invertire la rotta.