Il noto studioso ha confermato l'unicità e il valore cristiano del ''Cristo nel Labirinto''
Esclamazioni di stupore e di ammirazione, appena varcata la soglia che conduce all’affresco del “Cristo nel labirinto”, per il noto studioso inglese di labirinti, Jeff Saward e di sua moglie Kimberly, docente universitaria, per la prima volta ad Alatri, per osservare da vicino l’opera rinvenuta nel Chiostro di San Francesco. Nessun dubbio sull’eccezionalità ed unicità dell’affresco alatrense da parte di uno dei massimi esperti di labirinti al mondo, il quale ha confermato, inoltre, la valenza cristiana e canonica dell’opera, inserita nell’ambito della cultura medievale, tra il XII e il XIII secolo, sgombrando, così, il campo da ogni illazione su possibili significati eretici ed alterazioni dell’immagine a seguito dei restauri eseguiti dalla soprintendenza. Del tutto positivo, al contrario, il giudizio sull’intervento di restauro compiuto, che ha messo in risalto la tecnica di realizzazione del labirinto, del tipo Chartres, ispirato, secondo Saward, a disegni di manoscritti e codici presenti, in epoca medievale, nei monasteri europei. Per Saward la visita ad Alatri è stata un’esperienza di eccezionale valore per la conoscenza dell’affresco, come confermato ai ricercatori che hanno accompagnato lo studioso e la moglie nel centro ernico. Tra loro Giulio Coluzzi, Marco Di Donato, Daniele Baldassarre e Giancarlo Pavat, quest’ultimo in contatto da tempo con il ricercatore inglese, interessato ai suoi studi sull’opera di Alatri e agli sviluppi delle sue indagini che lo hanno condotto sino in Scandinavia.