Un progetto dell'architetto Kipar, su idee condivise nel laboratorio FondaMenti, coordinato dalla Fondazione Kambo
Si può ridare dignità e futuro alla Valle del Sacco, ferita per anni da interventi che ne hanno alterato l’ecosistema? Il bacino della Rhur in Germania, con le sue ex acciaierie e le miniere ora diventate parchi, con i suoi siti industriali dismessi trasformati in centri di innovazione e di ricerca, è la dimostrazione che un territorio segnato dall’industria e dal suo declino può rinascere avviando un nuovo ciclo di produttività fondato sulla green economy e può dar vita ad un nuovo paesaggio attraverso interventi di riqualificazione, la valorizzazione dei prodotti agroalimentari, del turismo culturale e l’uso di energia pulita. Questa la strada tracciata anche per la riqualificazione della Valle del Sacco nel Masterplan elaborato dall’architetto Andreas Kipar, a partire dalle idee condivise nel Laboratorio FondaMenti da istituzioni, politica, associazioni, università ed imprese, coordinati dalla Fondazione Kambo; un tavolo di discussione e di incontro che segue l’iniziativa intrapresa nel 2009 dal vescovo della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, mons. Ambrogio Spreafico, portando avanti il confronto tra i diversi attori sociali, economici ed istituzionali del territorio su problematiche urgenti. Scambio di proposte e condivisione di intenti, illustrati nel corso di un convegno presso il Palazzo dell’amministrazione provinciale. Individuate dieci cellule tra Colleferro e Ceprano, che rappresentano le unità minime di attuazione del Masterplan, che può essere replicato in tutto il frusinate. L’obiettivo è quello di creare un grande parco lineare, su 130 km, attraversando due province e 15 comuni. Un progetto che potrà realizzarsi con l’impegno di tutti, investimenti e regole certe, che trasformino le idee in fatti.