Pubblichiamo la relazione sulla provincia di Frosinone
I buoni risultati della provincia di Frosinone in termini di Pil e di produttività del lavoro sembrano non redistribuirsi in maniera omogenea sul territorio, persistendo alcune difficoltà economiche sia da parte delle imprese sia delle famiglie. In particolare si rileva un segnale di vulnerabilità del sistema imprenditoriale ciociaro che sembra celare, dietro a frequenti tentativi di auto impiego - riscontrabili nella forte mortalità delle attività al primo anno di apertura - le persistenti difficoltà occupazionali del territorio, rilevando inoltre una debolezza di fronte alle sfide poste dalla recente crisi economica. Alla cessazione delle imprese contribuisce inoltre l’alto tasso di insolvenza, indicativo della mancanza di liquidità che caratterizza il sistema. Bisogna tuttavia sottolineare il recupero degli impieghi, grazie soprattutto alla diminuzione delle sofferenze, distinguendosi la provincia come l’unico territorio laziale in cui si rileva un miglioramento del rapporto tra sistema imprenditoriale e finanziario. Un punto forte del sistema produttivo del frusinate è rappresentato infine dalle esportazioni, che grazie alla specializzazione in settori molto competitivi, riescono a mantenere in positivo la bilancia commerciale. Dal lato dell’economia familiare persiste la difficoltà di pagamento dei debiti contratti, a fronte di un livello di reddito per famiglia al di sotto di tutti gli altri territori laziali. Buona la produttività del lavoro, ma il Pil pro-capite è in calo – Nel 2011 il Pil pro capite della provincia di Frosinone è il secondo, dopo l’area romana, per ammontare in valori correnti (23,1 mila euro). Tra il 2010 e il 2011 tuttavia tale indicatore registra un calo dell’1,9%. Nel 2010 il frusinate contribuisce al 7% del valore aggiunto prodotto nella regione (10,7 miliardi di euro), delineando una forte connotazione manifatturiera del sistema produttivo, dove l’industria in senso stretto incide per il 18,1% (pari a 1,9 miliardi di euro) sul valore aggiunto provinciale (8,5% la media nel Lazio), mentre le costruzioni pesano per il 10,8% (6,5% nel Lazio). La produttività si attesta ad un livello elevato nel frusinate (62,4 mila euro il valore aggiunto per occupato), ponendosi al di sotto della sola provincia romana (70,5 mila euro), a fronte di una media regionale pari a 67,7 mila euro.
Le imprese sono sempre più instabili ma migliora il rapporto con il sistema finanziario – Nonostante il debole dinamismo delle imprese attive, che aumentano dello 0,3% nella provincia di Frosinone tra il 2010 e il 2011 (+0,9% nel Lazio), appare preoccupante la tendenza alla cessazione dell’attività economica nello stesso anno di apertura. Tale fenomeno, che ha riguardato l’8,5% delle imprese iscritte (247 unità) nel 2011, risulta particolarmente intenso, rilevando una crescita del 286% rispetto all’anno precedente, il valore più alto di tutta la regione (+106% nel Lazio). Il tasso di insolvenza della provincia (dato dal rapporto tra le sofferenze e gli impieghi) si attesta, inoltre, al 14%, il dato più alto del Lazio (9,4%) dopo Latina (17,1%). Tuttavia è importante segnalare un recupero dell’accesso al credito per Frosinone, unica provincia in cui gli impieghi aumentano (+0,4% tra il primo semestre del 2012 e lo stesso periodo dell’anno precedente a fronte del -1% nel Lazio); parallelamente si rileva una diminuzione delle sofferenze (-2,9%), che riportano margini di crescita molto alti in tutti gli altri territori laziali (+66,3% la media del Lazio). Dal punto di vista settoriale nel 2011 si osserva un graduale processo di terziarizzazione. Tuttavia il manifatturiero rileva la maggiore incidenza delle imprese attive sul territorio (9,9%) rispetto alla media regionale (6,7%), rilevandosi, anche il tasso di industrializzazione (addetti impiegati nelle unità locali manifatturiere ogni 1.000 abitanti) il più alto del Lazio, pari a 71,6% (valore riferito al 2009, ultimo anno disponibile). Tale dato se da un lato delinea la specificità imprenditoriale del territorio, dall’altro evidenzia il forte vincolo di dipendenza da tale settore.
L’export è il punto di forza della provincia – Le esportazioni della provincia di Frosinone rappresentano il 24,4% del totale regionale nel 2011, la seconda quota per importanza dopo l’area romana (52,8%), peraltro in crescita del 15,5% rispetto all’anno precedente (+13,8% nel Lazio), grazie ai buoni risultati del settore farmaceutico (+12,5%, pari a +201,5 milioni di euro), dei prodotti tessili e dell’abbigliamento (+67,6%, pari a +111,8 milioni) e degli apparecchi elettrici (+31,5%, pari a 72,7 milioni). La propensione alle esportazioni della provincia è la più alta della regione. La forza dell’export provinciale risiede soprattutto nella specializzazione delle
imprese operanti sul territorio in settori ad alto contenuto tecnologico, quali, ad esempio, il comparto dei prodotti farmaceutici e preparati (43,8% sul totale dell’export), degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (23,4%), e delle apparecchiature elettriche (7,3%). Ilvalore delle esportazioni medium-high tech sul totale complessivo pesa per il 36,7% (30% nel Lazio), mentre per quelle high tech tale quota sale al 44,7% (39,3% nel Lazio), aumentando peraltro di 21,4 punti rispetto al 2006 Boom delle sofferenze. Sempre più famiglie sono in difficoltà − I depositi medi familiari a Giugno 2012 si attestano a 31 mila euro nella provincia di Frosinone, al di sopra
della media regionale (30,9 mila euro), crescendo del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le famiglie del frusinate sono le meno esposte al mercato creditizio (13,2 mila euro gli impieghi medi familiari a Giugno 2012), tuttavia il livello delle sofferenze è aumentato del 74,6% tra il 2010 e il 2011, raggiungendo un tasso di insolvenza pari al 6,7% nel 2011, indicativo dello stato di difficoltà dei nuclei familiari. Il reddito medio nel 2011 si attesta a 25,8 mila euro a famiglia (35 mila nel Lazio)confermandosi come il territorio dove i cittadini hanno minori disponibilità economiche.
Persistono le difficoltà nel mercato del lavoro – diminuisce dell’1,4% il numero degli occupati tra il 2010 e il 2011 nella provincia di Frosinone (−0,2% nel Lazio), e il tasso di occupazione si conferma il peggiore (50,3%, a fronte del 58,8% regionale), soprattutto per le donne (35,9% e 49% nel Lazio). Al contempo la diminuzione dei disoccupati nella provincia ciociara (−4,3 tra il 2010 e il 2011) sembra riconducibile all’aumento dell’inattività (dal 44% del 2010 al 43,2% del 2011 il tasso di attività) piuttosto che a un miglioramento della condizione lavorativa dei cittadini. Nel 2011 gli infortuni sul lavoro regolarmente denunciati all’Inail, nella provincia di Frosinone, risultano 3.812, con una importante riduzione rispetto all’anno precedente (-17,3%), che attesta la crescente applicazione ed efficacia delle normative a tutela dei lavoratori (a fronte del più contenuto -6,9% nel Lazio e -6,6% in Italia). Una disaggregazione per settore, tuttavia, evidenzia come ad un significativo calo del fenomeno nell’industria (-17,7%, da 3.957 a 3.258 incidenti) e nell’agricoltura (-29,1%, da 375 a 266), corrisponda un aumento nel settore pubblico (+4,3%, da 276 a 288 casi).
Mercato immobiliare in crisi – Nel 2011 il mercato immobiliare di Frosinone evidenzia un forte arretramento, con le transazioni immobiliari che passano da 3.416 nel 2010 a 3.228 nel 2011, pari a -5,5% (rispetto al +0,2% regionale), registrando la contrazione più marcata della regione. Popolazione stabile ma sempre più anziana - Al 1° Gennaio 2012 risultano quasi mezzo milione (pari all’8,7% della popolazione regionale) i residenti della provincia di Frosinone, un dato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (-0,02%). L’età media della popolazione risulta pari a 43,6 anni, con un incremento di 3 punti percentuali (il più alto nel Lazio) rispetto al 2000. Sempre più stranieri a capo delle imprese di Frosinone - gli stranieri titolari di impresa registrano un progressivo e costante aumento nel Lazio (+9,8% tra il 2010 e il 2011) e nel frusinate (+4,9%). Ambiente, segnali negativi: in forte aumento gli incendi e la raccolta differenziata è ferma al 6,1% – Il fenomeno degli incendi boschivi nel Lazio nel 2011 ha presentato uno dei bilanci più pesanti degli ultimi anni (+179,6% gli ettari andati in fumo e +72% il numero degli incendi) e la provincia di Frosinone registra gli incrementi maggiori con 2.232 ettari di superficie percorsa dal fuoco (+200,4% rispetto ai 743 ettari del 2010) in 176 incendi (+109,5% rispetto agli 84 incendi del 2010). In ritardo appare la provincia di Frosinone anche per quanto riguarda la raccolta differenziata ferma nel 2010 al 6,1% (rispetto alla media regionale del 16,5%) nonostante l’incremento del 25,6% rispetto all’anno precedente, posizionandosi all’ultimo posto tra le province del Lazio.Ma le imprese risultano le più virtuose – Buone le perfomance della provincia di Frosinone per quanto riguarda la certificazione ambientale delle imprese (ISO 14001), aumentando il numero di certificazioni del 16,5% nel 2011 (da 109 a 127 in valori assoluti). Frosinone ancora una volta la provincia più sicura del Lazio, ma i reati sono in aumento – Anche nel 2011 Frosinone presenta l’indice di rischio più basso del Lazio, con un valore (28,2 reati ogni 1.000 abitanti) significativamente inferiore a quello medio regionale (55,2) e nazionale (45,8), nonostante la crescita dei reati rilevata nell’ultimo anno (+4,7%, passando da 13.423 a 14.049 reati denunciati). Tra i reati diminuiscono soltanto i furti (5.119, pari a -1,3% sul 2010), mentre si rileva una crescita delle rapine (+22,1%, da 113 a 138), delle truffe e reati informatici (+56,9%, da 65 a 102 denunce). Per quanto riguarda i reati di criminalità violenta, risulta in calo il numero degli omicidi (da 3 casi nel 2010 a nessuno nel 2011), aumenta il numero dei tentati omicidi (da 2 a 11), e quello delle violenze sessuali (da 17 a 22).