Fulcro dell'esposizione gli sviluppi degli studi che sposterebbero in Svezia le origini del mito e del simbolo del labirinto
Il mito del labirinto e le origini di questo simbolo, tradizionalmente associati, nell'immaginario collettivo e dagli studi classici, alla famosa isola di Creta, potrebbero avere radici nordiche. Tale sarebbe l'orientamento delle ultime ricerche compiute nel nord Europa, in particolare nel territorio svedese, che hanno guidato in queste terre lo studioso Giancarlo Pavat, noto per aver riportato all'attenzione di ricercatori di tutto il mondo l'affresco conosciuto come il "Cristo nel labirinto", nel Chiostro di San Francesco ad Alatri. Ad accompagnare Pavat nel viaggio esplorativo nell'isola di Gotland, nel Mar Baltico, due giovani appassionati di fotografia e di storia, Fabio Consolandi e Luca Pascucci, entrambi di Aprilia, autori, insieme al ricercatore di origini triestine, degli scatti fotografici esposti nella sala di ingresso all'affresco alatrense. La mostra, che resterà aperta fino al prossimo 27 gennaio, propone al pubblico immagini di una terra incontaminata e di siti archeologici affascinanti, dominati dalla diffusa presenza, su tutto il territorio di Gotland, di labirinti orizzontali, percorribili, di origine preistorica e medievale. Tra questi anche un labirinto verticale, a parete, con notevoli similitudini con quelli orizzontali, che potrebbe rappresentare l'anello di congiunzione tra i labirinti nordici dell'isola svedese ed il modello di Alatri.