Le condizioni climatiche avverse hanno impedito la riuscita della spedizione, nel video l'omaggio all'alpinista di Sezze
Si conclude con la consapevolezza della grandezza e dell’immensa forza della natura, superiore alla caparbietà e alla capacità umana, la sfida alpinistica in Pakistan, al Nanga Parbat la nona montagna più alta del mondo con i suoi 8.125 metri di altitudine, da parte dell’alpinista italiano, originario di Sezze, Daniele Nardi, incontrato dalla nostra web tv qualche anno fa a Fiuggi, nel corso dell’inaugurazione di una palestra. Riproponiamo l’intervista realizzata in quell’occasione, come omaggio alla forza di volontà e al coraggio di un uomo, che ha sfidato la montagna, tentando di scalare in inverno il noto sperone Mummery, finora mai salito. Impresa interrotta a causa delle condizioni climatiche avverse e di un principio di assideramento. Daniele Nardi commenta così questa esperienza: “Certo, si lo so, se avessimo fatto tana saremmo più felici. Ma allora perché mi sento così ricco in questo momento? Perché mi sento cosi appagato da questa esperienza? Mi viene da pensare che lo stile che abbiamo usato, la voglia di superare il superato, di spingerci dove neanche noi sapevamo con certezza di poter riuscire, il fatto di averlo fatto, di esserci stati, con tutti noi stessi mi abbia arricchito di un senso di alpinismo di esplorazione di vita che si fa sempre più piena, e poi vallo a sapere cosa ci nasconde il futuro”.