Noti ricercatori ospiti dell'evento promosso dall'Associazione culturale Promedia, con il contributo dell'amministrazione comunale del paese
La Bolla pontificia, datata 3 gennaio 1263, documenta il passaggio del Castello Caetani di Trevi nel Lazio, al cavaliere templare fra' Martino, per volere di papa Urbano IV. Una testimonianza che, insieme ad altre simbologie riconducibili agli ordini monastico-cavallereschi presenti in paese, attesta la presenza degli appartenenti all'Ordine del Tempio nel centro medievale, collocato lungo la via Francigena, detta "del Sud", e, sicuramente, la sua importanza come luogo strategico nel lontano Medioevo. Circostanze queste, illustrate ed approfondite nel corso del convegno "Il Castello dei Templari", promosso dall'Associazione culturale Promedia e patrocinato dall'amministrazione comunale di Trevi nel Lazio. Presenti noti ricercatori: il prof. Giuseppe Fort, archeologo medievista e profondo conoscitore della storia dei Templari, e Giancarlo Pavat, apprezzato per i suoi studi sulle simbologie legate agli ordini monastico-cavallereschi, e, in particolare, sulle ricerche condotte sui simboli rinvenuti nel Basso Lazio e in Ciociaria, che lo hanno spinto sino in Svezia per approfondire le origini del noto simbolo del labirinto. Ricerche che sono state ricordate ed approfondite, durante il convegno, dal terzo relatore, Fabio Consolandi, appassionato di fotografia e degli studi legati al mistero, il quale si è soffermato sulle simbologie rinvenute in una chiesa dell'isola svedese di Gotland, riconducibili all'Ordine dei cavalieri templari.