Presentato lo stato di avanzamento del progetto volto alla valorizzazione del fagiolone
Progettare il futuro di un territorio riscoprendo le radici culturali e la tradizione agricola di una comunità. Una scommessa possibile e vincente quella del Comune di Vallepietra, coinvolto in un progetto di sviluppo rurale per la valorizzazione del fagiolone e per arginare il fenomeno dello spopolamento dei centri montani. Un piano avviato in collaborazione con il Parco dei Monti Simbruini e con il Consorzio Valle del Simbrivio, a cui aderiscono diversi agricoltori, impegnati in un programma di coltivazione del fagiolone di Vallepietra e di recupero di terre incolte da destinare alla produzione di questo legume, dalle peculiari proprietà organolettiche, attualmente studiate dall'Università della Tuscia, in funzione del riconoscimento del prodotto come Igp. Di obiettivi raggiunti e di prossimi interventi da intraprendere, nell'ambito del piano di sviluppo rurale, si è parlato nel corso dell'evento "Terra Madre", dell'Associazione Slow Food, e della sagra del fagiolone, che si sono tenute a Vallepietra. Occasione per gettare le basi per la creazione di un presidio Slow Food nel paese montano di Vallepietra e per verificare lo stato di avanzamento del progetto, che prevede, inoltre, l'acquisto di mezzi agricoli e la costruzione di un opificio per la trasformazione del legume. Intanto si sta lavorando per aumentare la superficie coltivabile, con il recupero delle terre di proprietà ecclesiastica, e per incrementare la produttività, per rispondere così alla richiesta crescente del prodotto locale.