Cinipide Galligeno del castagno, castagneti SIC di Fiuggi
Il ciclo biologico del Cinipide presenta una sola generazione annua ed una riproduzione per partenogenesi telitoca, con assenza quindi di maschi. La presenza dell’insetto sulla pianta ospite induce quest’ultima a produrre delle galle che si possono localizzare sia lungo la nervatura mediana delle foglie oppure coinvolgere completamente lo sviluppo del germoglio con formazione di galle multilobate; la presenza di galle riduce drasticamente la produzione di frutti e deprime lo sviluppo vegetativo delle piante colpite. Negli allegati presenti sul sito internet del comune di Fiuggi si possono reperire tutte le informazioni sulla biologia dell’insetto, nonché materiale informativo anche fotografico a cura dell’Università della Tuscia.
L’assessorato all’ambiente del Comune di Fiuggi si è interessato al problema, fin dal Giugno del 2010, come dimostrano i documenti scambiati con la Regione Lazio e gli atti dei consigli comunali.
Nello specifico, dopo diverse riunioni con l’Assessore regionale Birindelli, e con il Prof Paparatti dell’Università della Tuscia, che cura la parte scientifica del progetto contro il cinipide, siamo venuti a conoscenza che, l’ipotesi taglio delle piante per combattere l’infezione da cinipide, non è più praticabile, in quanto, ormai l’intera regione viene classificata come territorio endemico (Determinazione n°C1825 del 17/07/2009 Regione Lazio). L’unica ed attuale strategia è quella di combattere il parassita con il parassitoide Torymus sinensis. Il Torymus è stato prodotto all’inizio solo presso l’università di Torino, successivamente è iniziata la produzione nel sito ARSIAL di Caprarola, sotto la direzione dell’Università della Tuscia, per rendere indipendente il Lazio.
Il progetto è sotto la direzione “esclusiva” del Servizio Fitosanitario della regione Lazio, coordinato dall’assessorato all’Agricoltura, ed il Comune di Fiuggi ha chiesto di partecipare al progetto di lotta biologica nei suoi castagneti. Il numero di coppie di Torymus ottenuto dall’università di Torino era definito e non espandibile, data la biologia di crescita degli insetti in oggetto, quindi sono state stabilite per il 2011 alcune zone di lancio per coprire i territori con boschi di castagno, ed i lanci sono già stati effettuati. Per quanto riguarda Fiuggi, il sito di lancio a noi utile è stato stabilito a Segni, in quanto, essendo stimata la diffusione dell’insetto in circa 60 Km, esso avrebbe dovuto raggiungere i nostri castagneti. Il dialogo tra l’assessore all’ambente del comune di Fiuggi, con l’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, e l’Università della Tuscia non si è mai interrotto durante questi mesi. Nel 2011 sono stati fatti dei campionamenti di gemme di castagno, per verificare la presenza di parassitoidi indigeni e del Torymus. Il sito di Fiuggi presenta, inoltre, ulteriore criticità per il lancio, infatti esiste un decreto ministeriale del Ministero dell’Ambiente che vieta l’introduzione di specie non autoctone all’interno delle zone SIC e ZPS, l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio ha lavorato per ottenere una deroga a tale decreto per rendere utilizzabile il nostro sito. Quest’anno anche a Fiuggi sarà istituito un sito di lancio per il Torymus. In questo momento nostri tecnici specializzati e tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione stanno effettuando sopralluoghi presso i nostri castagneti per stabilire la posizione migliore per il lancio di Torymus. In questo modo verrà assicurata la presenza del parassitoide nel nostro territorio, in un numero efficace per bloccare l’infestazione da Cinipide.
Gli esempi di lotta biologica, a livello mondiale sono ancora pochissimi, e se il progetto Torymus porterà alla soluzione del problema sarà anche un bellissimo risultato scientifico, che dimostra come anche non appoggiandosi alla chimica si possono ottenere risultati importanti nel pieno rispetto della natura."