La conferenza-spettacolo è stata caratterizzata dalla proiezione di diversi spezzoni di pellicole significative e dalla lettura di passi della sceneggiatura di Gozzano
La scelta radicale e coraggiosa di abbandonare tutto per iniziare una nuova vita, tra gli ultimi ed emarginati della società. La rinuncia drastica e rivoluzionaria di San Francesco d’Assisi, raccontata dalla regista Liliana Cavani nel 1966 attraverso le immagini in bianco e nero, di forte impatto emotivo, di uno dei film scelti dal noto storico e critico cinematografico, Massimo Cardillo, per analizzare e proporre l’immagine che il cinema italiano ed internazionale hanno dato nel corso degli anni del Poverello di Assisi, a partire dai film muti fino ad arrivare alle ultime fiction e pellicole. Un’affascinante antologia di film, presentati attraverso la proiezione di spezzoni significativi, proposta dal critico cinematografico in occasione della XXI edizione del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni, presso la Sala della Ragione del Palazzo Comunale, ed arricchita dalla lettura di passi tratti dalla suggestiva sceneggiatura di “Tutto serafico in ardore”, copione scritto poco prima di morire da Guido Gozzano, mai divenuto film. Una conferenza-spettacolo che segue di un anno quella realizzata da Cardillo su Dante e il cinema, e che è stata resa possibile grazie anche alla preziosa collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale. Toccanti e significative le immagini proiettate, selezionate e commentate per guidare i presenti in un percorso di avvicinamento e di comprensione del linguaggio cinematografico e dei segreti dell’arte del cinema.