Comunicato stampa
Frosinone, 30 ottobre 2012
Il Presidente di Confindustria Frosinone ottimista
per la volontà espressa da Fiat
di mantenere attivi tutti gli stabilimenti italiani
“Occorre lavorare in sinergia per far si che le aziende superino la crisi”
Il Presidente di Unindustria Confindustria Frosinone, Marcello Pigliacelli, esprime soddisfazione per le rassicurazioni avute dalla Fiat nel corso della conference cal tenuta dagli analisti questo pomeriggio, nell’ambito della quale è stata espressa l'intenzione del Lingotto di ''far eleva su grandi marchi storici premium come Alfa Romeo e Maserati, riallineare il portafoglio prodotti e di posizionare l'attivita' per il futuro''.
“La conferma che la Fiat non ha alcuna intenzione di chiudere stabilimenti in Italia, così come varie volte è stato ventilato, è per noi una grande rassicurazione, anche se personalmente non ho mai avuto dubbi circa la centralità dello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano” dichiara Pigliacelli.
“Abbiamo sempre sottolineato come i vertici del Gruppo Fiat – continua il Presidente di Unindustria Frosinone - considerassero fondamentale il sito produttivo della nostra provincia, e questo anche in un periodo di crisi e di estrema difficoltà dell’economia in generale e del settore automotive in particolare. Come è stato illustrato dalla stessa Fiat, infatti, si prevedono ancora un paio di anni di difficoltà per il settore dell’automotive per cui in questo periodo tutti siamo chiamati ad un sacrificio ed uno sforzo in più ma la volontà di tenere gli stabilimenti italiani aperti è per noi un segnale estremamente positivo.
La crisi economica, infatti, ormai da qualche anno sta interessando tutti i settori economici e purtroppo il settore dell’auto risulta tra quelli più colpiti. Non ci stupisce, quindi, che gli stabilimenti Fiat, compreso quello di Cassino, ricorrano a periodi di cassa integrazione, come avvenuto, del resto, in situazioni di difficoltà analoghe a quella che stiamo vivendo adesso e così come avviene in altre aziende in situazioni analoghe.
In attesa della ripresa, però, mi chiedo e chiederei anche agli altri interlocutori del territorio, cosa si intende fare per far sì che Fiat nel caso specifico, ma anche tutte le altre aziende, vengano o continuino ad investire sul nostro territorio?
In un momento in cui pressoché tutte le imprese di tutti i settori rinviano gli investimenti aspettando tempi migliori di mercato, diventa importante lavorare per creare le condizioni territoriali più adatte a chi intende investire nelle aziende.
In tale quadro, va sviluppata una più approfondita discussione su come favorire le condizioni per una maggiore produttività e per una più articolata flessibilità del lavoro al fine di massimizzare l’utilizzo degli impianti capital intensive. Si dovrebbe individuare un percorso su come snellire la burocrazia e velocizzare le progettualità, senza avere casi, come quelli a cui assistiamo, di aziende che dopo avere investito somme importanti, si trovano con gli impianti fermi perché sprovviste delle necessarie autorizzazioni, dovute in tempi accettabili. Vanno inoltre migliorate le infrastrutture materiali e immateriali necessarie per l’attività imprenditoriale.
In sintesi, dobbiamo lavorare tutti per incentivare gli investimenti nella nostra provincia, perché nella inevitabile concorrenza tra territori, il nostro risulti il più appetibile in termini di humus imprenditoriale, in quanto è riuscito a creare i presupposti migliori per investire.