Legambiente chiede di estendere il monitoraggio degli inquinanti e di rendere noti, con urgenza, i risultati
“L'incendio desta estrema preoccupazione, bene il monitoraggio in corso che va esteso a nostro avviso anche ad alcuni altri inquinanti, per escludere al più presto rischi per i cittadini e l'ambiente -così Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, commenta l'incendio divampato nello stabilimento ACEA A.R.I.A UL 2 (ex Snia) di Paliano, in località Castellaccio (Fr)-. E' molto elevata l'eventualità che la nube possa contenere sostanze inquinanti come diossine, altri composti organoclorurati tra i quali i furani, ma anche composti inorganici del fluoro e del cloro oltre che metalli pesanti, ossidi di azoto e di zolfo, monossido di carbonio, PM 2,5 e polveri totali, vista la natura dei materiali bruciati. E' serio quindi il rischio ambientale, visto anche che le emissioni tossiche continueranno anche una volta domate le fiamme dalla massa del materiale bruciato. Molti di questi inquinanti sono particolarmente stabili e riconosciuti come tossici sia per l’ambiente che per l’uomo, chiediamo, dunque, che siano adottati gli opportuni provvedimenti a tutela della salute pubblica, rendendo noti in modo costante i risultati dei monitoraggi seguendone anche la propagazione nelle diverse matrici ambientali.”